Tra selfie, reels e foto, il Ponte nel Cielo è ormai un’autentica star sui social con centinaia di post che raccontano una delle esperienze più suggestive della Valtellina.
Situato nella splendida Val Tartano, con i suoi 234 m di lunghezza e 140 m di altezza il Ponte nel Cielo vanta il record europeo per “ponti a struttura tibetana senza funi stabilizzanti laterali” e deve il suo successo, oltre che per i “brividi” nell’attraversarlo, per la vista mozzafiato che si gode dalla passerella: dalle vette delle Alpi Retiche alla verde vallata del Tartano, dalla diga di Colombera al fondovalle della Valtellina e poi fino al lago di Como.
Quattro chiacchiere con Renato Bertolini, il Presidente del Consorzio Pustaresc
Renato Bertolini, geometra di Campo Tartano, è il Presidente del Consorzio Pustaresc, l’ente a cui si deve la nascita del Ponte nel Cielo.RENATO, QUANDO È NATA L'IDEA DI CREARE QUESTA STRUTTURA?
È nata nella primavera del 2016... stavo tornando da Tartano per arrivare verso Campo quando appena prima del paese dove il panorama si apre a dismisura sulla bassa valle fino al lago di Como mi è balenata questa strana idea di collegare il paese con il maggengo Frasnino; sempre quel giorno feci alcune semplici ricerche su internet e trovai in Svizzera e Austria costruzioni simili che confermavano la possibilità di realizzazione. Mi sono detto: se lo hanno fatto loro che di montagna ci capiscono, perché non dovremmo riuscirci anche noi? Poi la stravagante idea la portai davanti ai consorziati e questi mi dissero letteralmente in dialetto: uàn auànti che l’idea l’è bùna!
L’idea non era nata per scopi prettamente turistici, tutt’altro... La prima necessità era migliorare il collegamento tra il paese di Campo e la montagna del Pustarèsc con un comprensorio di 300 ettari dove abbiamo oltre 10 maggenghi e 2 alpeggi, e per farlo dovevamo procedere in autonomia privata vista la difficoltà cronica di reperimento di finanziamenti pubblici.
Poi ovviamente le realizzazioni che abbiamo visitato in Svizzera e Austria ci hanno suggerito che un riscontro turistico ci sarebbe stato ma nessuno aveva previsto la portata del successo del progetto. Successo che, come abbiamo sempre detto, è dovuto per il 50% grazie al bel ponte a struttura esile e tibetana ma un altro bel 50% alla bellezza dei luoghi e dei panorami davvero appaganti che i social hanno raccontato e implementato a livelli sorprendenti.
QUALI SONO STATI GLI STEP OPERATIVI E LE PIU' GROSSE DIFFICOLTA'?
Nel 2016 abbiamo pensato a come fosse possibile realizzare un ponte così lungo perché l’attraversamento della valle era nell’ordine di ben 250 metri e siamo partiti con l’iniziativa curiosa ma efficace dei “pionieri”, ovvero di circa 25 persone che mettessero a disposizione 1.000 euro ciascuno per partire con le progettazioni ingegneristiche ma la cosa si era messa bene perché arrivammo ben presto a oltre 40 pionieri, segno che l’iniziativa piaceva parecchio.
Nel 2017 si passò un anno intenso di progettazioni dove ottenemmo tutte le autorizzazioni necessarie con una buona e tutto sommato spedita collaborazione dei tanti enti coinvolti.
Trovammo una ditta austriaca specializzata (HTB baugesellshaft) che curò anche la progettazione costruttiva e a primavera 2018 si cominciò a lavorare alacremente alla realizzazione di un opera ingegneristicamente importante. Poi emerse una difficoltà concreta dovuta agli ancoraggi, i sondaggi geologici appurarono che il terreno non era in roccia e dovemmo spendere parecchio per realizzare adeguati ancoraggi. Da lì nacque l’idea di raccogliere fondi tramite le donazioni delle assi e anche qui ben 700 assi furono assegnata al costo di 100 euro l’una e superammo le difficoltà economiche.
Arrivammo quindi al 22 settembre 2018 di sabato ad aprire il ponte e la domenica successiva ci rendemmo conto di quello che stava succedendo perché parlando di problematiche, la maggiore difficoltà fu appunto di regolare gli inaspettati flussi che erano di dimensioni veramente importanti.
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Ad oggi, dall’apertura del 22 settembre 2018, siamo a 315.000 biglietti venduti e passaggi effettivi a circa 400.000 perché bisogna considerare che, oltre chi paga il biglietto, c'è un 25% aggiuntivo relativo a passaggi gratuiti a bambini e ragazzi oltre che le convenzioni speciali con associazioni onlus e gruppi oratoriali. La media ormai consolidata è di 50.000 biglietti venduti all’anno e 60/65.000 passaggi complessivi annuali.
QUALI SONO STATI I BENEFICI PER LA VAL TARTANO, IN PRIMIS IN CHIAVE TURISTICA?
La valle ha avuto una notevole pubblicità iniziale e un flusso davvero rilevante che abbiamo dovuto addirittura calmierare con il contingentamento presenze che si è rivelato utilissimo durante i 2 anni di Covid. A Campo sono nate dopo l’apertura del ponte tre nuove attività di ristorazione e quest’anno stanno aprendo due B&B, contiamo infatti un indotto di 25 posti di lavoro creati dopo l’apertura del ponte.
Abbiamo recentemente creato nella sponda di arrivo del ponte un vero e proprio parco naturale. Il Parco Frasnino con spazi pic-nic e mostre relative alla spettacolare costruzione del ponte che verrà implementata da una specifica mostra sulle architetture rurali. A fine ottobre realizzeremo inoltre una nuovissima biglietteria in legni di larice a block bau e canne d’organo (tipicità ed unicità della valle) che si prefigurerà come Porta dell’Ecomuseo all’aperto dei Maggenghi, il vero progetto che stiamo portando avanti per il futuro a lotti funzionali e progressivi.
La Val Tartano che adesso è molto conosciuta, si presenterà in futuro nella riscoperta delle sue bellezze naturali a flussi turistici maggiorati dai visitatori del ponte. All’inaugurazione fummo molto chiari su questo aspetto perché alla domanda che ci facevano tutti: ma cosa c’è dopo il ponte? Risposi: dopo il ponte c’è la Val Tartano.
QUALCHE ALTRE CURIOSITA' SULLA VAL TARTANO?
La valle è caratterizzata da ben 40 contrade dislocate su un vasto territorio dove sono ancora presenti delle testimonianze di quelle che vengono definite “architetture rurali”; con semplici e comode passeggiate si possono attraversare i borghi su percorsi che si stanno definendo, restaurando e ampliando sempre di più come ad esempio, l’esperienza ben riuscita dei sentieri ad anelli di Suor Laura in Val Lunga a Tartano.
Poi la vera curiosità della Val Tartano è che si sono tanti di gruppi di volontariato che lavorano da prima del ponte, hanno aiutato il consorzio alla sua inaugurazione e che proseguono anche ben oltre il ponte con tante nuove idee, per cui il futuro è garantito e tutto da scoprire.
Visita https://pontenelcielo.it/
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