Nicola Bagioli
Lavec.

Lavec. la pietra ollare

Pietra 100% naturale e oggetti di artigianato che nascono dalla passione e da una tradizione tramandata di padre in figlio



Lavéc nasce dalla voglia di riscoprire un antico lavoro.
Lavéc nasce dal piacere di cucinare in modo sano e naturale.
Lavéc nasce dalla voglia di costruire pentole di qualità dalla roccia.
Lavéc nasce dal desiderio di riscoprire i benefici della pietra ollare.
Lavéc nasce dalle capacità tramandate da padre in figlio, per cinque generazioni.

Due parole su di me

Sono Nicola Bagioli, artigiano della Valmalenco, in Valtellina.
Ho deciso di di riscoprire l'antico mestiere di mio padre, di mio nonno e del mio bisnonno e così ho iniziato a produrre di nuovo i Lavéc, le pentole in pietra ollare, allargando poi la produzione anche a piastre e ciotole in pietra ollare.
La scelta di fondare Lavéc ha principalmente due motivazioni: essendo un ciclista (il mio lavoro principale infatti attualmente è il ciclista professionista) sono sempre stato attento alla nutrizione e ho cercato un modo sano e completamente naturale per cucinare, infatti si dà molta importanza al scegliere cibo sano e buono, che faccia bene al corpo, ma spesso ci si dimentica dell’importanza anche della cottura. Nella pietra ollare ho trovato una cottura completamente naturale perchè le pentole non vengono rivestite con nessun smalto o vernice e si cucina direttamente nel sasso, in un pezzo di natura.
Inoltre sono affascinato dagli antici lavori artigianali e con Lavéc ho optato per una lavorazione manuale, proprio come si faceva anticamente, perchè mi piace entrare a diretto contatto con la roccia, conoscerla, scoprirla ed estrarre Lavéc che sono pezzi unici, perchè lavorando a mano è impossibile realizzare due prodotti identici: ogni pezzo porta con sè le proprie venature, i propri colori, i segni della lavorazione manuale.

Perché ho scelto la pietra ollare?

La pietra ollare è una roccia con delle caratteristiche straordinarie, che la rendono ideale per essere utilizzata in cucina.
Innanzitutto le pentole in pietra ollare non assorbono o cedono odori e sapori durante la cottura, ma mantengono ed esaltano i sapori e le fragranze. I cibi cucinati cuociono in modo migliore, senza essere intaccati da sapori esterni, a differenza di quello che succede con le pentole comuni. I miei prodotti non vengono trattati con smalti, vernici o composti di dubbia provenienza: le pentole e le piastre provengono direttamente dalla natura.
Inoltre la pietra ollare ha una strabiliante capacità termica: la particolare composizione della roccia fa in modo che il calore venga accumulato e poi ceduto in maniera graduale ed uniforme ed è risaputo che una cottura lenta, a temperatura non troppo elevata, contribuisce ad esaltare le caratteristiche organolettiche ed i sapori degli alimenti. I prodotti in pietra ollare, una volta scaldati, mantengono una temperatura costante e uniforme, senza che ci siano temperature più alte in corrispondenza della fiamma e più basse altrove. Questa caratteristica rende la carne più morbida, i cibi più saporiti e gustosi.
Infine i Lavéc sono naturalmente antiaderenti: possono essere utilizzate per cuocere cibi senza che essi si attacchinino o brucino sul fondo, mantenendo inalterato il sapore le proprietà nutritive.

Cosa produco?

Lavéc: pentole in pietra ollare. Partendo da un blocco di roccia ricavo Lavéc via via più piccoli, proprio come veniva fatto anticamente dai laveggiai della Valmalenco. I miei tegami sono naturali e sono ideali per la cottura di spezzatino, stufati, sughi, zuppe, selvaggina, costine, risotti e cibi con lunga cottura...provare per credre :-)

Ciode: piastre per la cottura. La cottura sulla piastra è sana e naturale perchè si può evitare di utilizzare oli o grassi: la pietra ollare è naturalmente antiaderente e non ha bisogno di altre sostanze. Le Ciode sono ideali per cucinare la carne, il pesce, la verdura e il loro sapore risulterà completamente naturale e genuino.

Ciapél: ciotola in pietra ollare, che può essere utilizzata per servire le pietanze utilizzandola come piatto per ogni commensale. Oltre al piacevole e insolito aspetto, riscaldando la ciotola in forno oppure su una stufa, le pietanze rimarranno al caldo e non si raffredderanno, mantenendo un sapore ed un gusto autentico.

Artigiano delle vostre idee: su richiesta inoltre ho realizzato piatti per essere utilizzati per la pizza o come portata e cubetti di pietra ollare da utilizzare al posto del ghiaccio nei drink (trovate altre idee e video sul mio profilo instagram lavec)

Un po' di storia: artigiani da cinque generazioni

Ludovico Bagioli è il primo membro della famiglia Bagioli che inizia a lavorare la pietra ollare: non abbiamo riferimenti precisi storici, ma ipoteticamente tra gli ultimi anni del '800 e inizio '900 inizia a lavorare la pietra con il tornio azionato dalla forza dell'acqua in località Valbrutta. Il figlio Luigi continua nel mestiere del laveggiaio e stringe un accordo con il comune: in cambio di una quota annuale estraggono la pietra ollare da una miniera in zona Valbrutta.
Il successore Renzo Bagioli è un appassionato ricercatore di minerali preziosi, ricordato soprattutto grazie ai Demantoidi che ha trovato in Valmalenco: un pezzo di notevole valore è conservato oggi al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano e un altro è esposto nel Smithsoniam Museo di New York.
Renzo, con il figlio Roberto, comprano un tornio elettrico e si trasferiscono in un piccolo laboratorio a Ganda per produrre Lavéc. Il padre Renzo si occupa della ricerca della roccia, mentre il figlio Roberto svolge la mansione della tornitura e della rilegatura. Dopo la morte del padre, il figlio Roberto inzialmente fa il laveggiaio come secondo lavoro, e poi abbandona questo mestiere per fare il minatore presso l'azienda IMI Fabi.
Dopo moltissimi anni, nel 2019, arrivo io, Nicola, e decido di riscoprire l'antico mestiere dei miei predecessori e grazie agli insegnamenti di papà Roberto riesco ad aprire una piccola azienda che si occupa della produzione e della vendita di pentole in pietra ollare e di piastre per la cottura.
Le tecniche utilizzate sono artigianali, perfezionate di anno in anno, di padre in figlio, trasmesse con amore e passione. Le capacità nello scegliere il giusto pezzo di roccia, nel tornirla e nel rilegarla sono frutto di anni di duro e intenso lavoro.

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