Stefano Possenti, Monica Ruffoni e Luca Fiocca
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Albaredo per San Marco

Uno scrigno di opportunità



Salendo per la strada che porta da Morbegno fino al passo san Marco ed alla Val Brembana, chiusa ogni inverno da novembre fino al completo disgelo della sede stradale la primavera successiva, si lambisce ad un certo punto un piccolo centro abitato: Albaredo per san Marco. Conta poco più di trecento anime ma se invece di lasciarvelo distrattamente alle spalle, immaginando che poco abbia da offrire, decideste di sostarvi potreste fare una indimenticabile scoperta di viaggio.

In questo piccolo centro sono infatti stati affrontati e brillantemente risolti alcuni fra i più importanti temi al centro del dibattito globale: etica e sostenibilità. Ma come è stato possibile?

Innanzitutto rendendosi consapevoli della propria tipicità, sia culturale che territoriale, valorizzandone ogni singolo aspetto e trasformando ciò che molti avrebbero visto come un enorme problema in opportunità grazie ad una grande visione d’insieme, una considerevole dose di lungimiranza e tanta intelligenza progettuale. A capo di questo incredibile programma un Sindaco, Patrizio Del Nero, che mentre mette definitivamente a dimora un pezzo di questo grande puzzle crea le condizioni necessarie al completamento delle fasi successive.

Proveremo allora a riassumere, qui di seguito e al meglio delle nostre capacità, una parte delle azioni che rendono Albaredo per san Marco un’autentica singolarità.
  • Alpe Piazza , Albaredo - ph. Roberto Ganassa

Cominciamo con il dire che, per contrastare l’inevitabile spopolamento che ha interessato molti piccoli centri del Belpaese, il Comune ha ristrutturato a proprie spese un certo numero di alloggi concedendoli poi, con canoni di affitto assolutamente vantaggiosi, alle coppie di nuova formazione. Dopo qualche anno, quegli alloggi vengono ceduti agli stessi inquilini a prezzi sostenibili. Ma per risolvere il problema dell’emigrazione verso i centri maggiormente attrattivi si dovevano creare anche nuovi posti di lavoro e così lo stesso Comune ha ristrutturato gli immobili che avrebbero ospitato le attività produttive del paese concedendole poi in locazione a gestori locali. Sopra la grande sala di stagionatura del caseificio è stata collocata anche la sede di un Contact Center gestito da una società privata in attività da oltre vent’anni, oggi con oltre cinquanta collaboratori. Succede così che, contrariamente a quanto ci si sarebbe potuto aspettare ovvero assistere ad un fenomeno di pendolarismo verso la vicina Morbegno, è avvenuto esattamente il contrario. L’offerta supera la domanda e qualche decina di lavoratori provenienti dalla bassa valle raggiungono ogni mattina Albaredo per san Marco.

Anche l’energia elettrica che alimenta le strutture e l’illuminazione pubblica è sostenibile grazie ad un sapiente uso delle superfici disponibili ove sono stati messi a dimora un sufficiente numero di pannelli solari.

C’era anche bisogno di sviluppare il turismo viste le considerevoli risorse naturali a disposizione e la vicina bassa Valtellina con i suoi flussi di viaggiatori ma il territorio presentava più di qualche difficoltà. La pendenza qui è generosa e tutta questa verticalità mal si accoppia con le richieste di una larga parte del mercato turistico. Ma ecco che l’ingegno umano, ancora una volta in questo angolo di mondo, ha trasformato una criticità in un fattore positivo che è risultato determinante nel suo sviluppo: la forza di gravità.

Ecco allora che vengono progettate e realizzate, non senza qualche complessità e dopo aver depositato un certo numero di brevetti industriali, tre opere di ingegneria che hanno cambiato per sempre (ma praticamente senza alcun impatto ambientale) le sorti turistiche di questo piccolo paesino: Flyemotion Aerofune, quanto di più vicino possa esserci al sogno di Icaro prima e Leonardo da Vinci poi; Flyemotion Flydown, un percorso adatto a tutti che inizia con un’arrampicata verticale, prosegue con un ponte tibetano a fune unica e termina con un salto nel vuoto da un’altezza di oltre venti metri; Flyemotion Railzip, una discesa controllata attraverso il bosco che sorvola prati, corsi d’acqua e lambisce da vicino le cime degli alberi. Quest’ultima meraviglia è resa possibile
  • Fly Emotion - aerofune
  • Fly Emotion - Flydown
  • Fly Emotion - Railzip

Ma non finisce qui perché è disponibile anche una considerevole area didattica, inserita negli ambienti che ospitano la “porta del parco delle Orobie Valtellinesi” (a poche decine di metri dalla piazza principale) che rappresenta anche l’inizio del percorso adibito ed Ecomuseo. Il prossimo anno inizieranno i lavori per la messa in opera della “Ciclovia del Bitto”, suggestivo percorso che porterà in quota non solo atleti ma anche semplici appassionati e molti disabili vista la natura inclusiva del progetto.

Albaredo per san Marco offre anche spunti gastronomici di grande livello e non poteva essere altrimenti visto che si trova, insieme alla Val Gerola, nel comprensorio delle valli del Bitto. Impossibile quindi non fermarsi per uno snack o aperitivo al Ròs Cafè (in piazza) oppure nei centrali ristoranti di “Cà Priula” e “La Flora”. Salendo in quota (anche con facilità) c’è il rifugio Alpino più frequentato d’Europa, L’Alpe Piazza, dove sostare per un indimenticabile pranzo fra una sessione di trekking o bike nella bella stagione ed una ciaspolata e una sessione di sci alpinismo in inverno.

Lo confessiamo, quando abbiamo scoperto tutte queste cose ci siamo dati un pizzicotto per capire se eravamo svegli o stessimo sognando e non nascondiamo di esserci più volte chiesti dove abbiano trovato la forza e la genialità necessarie alla realizzazione di tutte queste opere. Dipenderà forse dalla leggendaria “Via Priula” che sin dalla fine del sedicesimo secolo attraversa questo centro collegando la Serenissima con l’Europa del Nord? Su questa strada sono transitate le più preziose merci e le menti più brillanti, forse la loro genialità ha contaminato questo luogo durante le soste in quello che ancora oggi è considerato il centro nevralgico di Albaredo per san Marco: “ul salòt di Barilocc” (una sezione porticata della Via Priula collocata al centro del paese).
  • Val Gerola - Monte Olano - ph. Roberto Ganassa
  • Valle del Bitto - Albaredo - ph. Roberto Ganassa
  • Albaredo - Via Priula - ph. Roberto Ganassa

Su di noi:

Monica Ruffoni – Nata in albergo, quando la sua famiglia apriva la prima struttura ricettiva propria in Valgerola, è direttrice dell’Agriturismo la Fiorida fin dalla sua apertura. È co-fondatrice del portale cercaweekend.it

Stefano Possenti – Formatore e consulente strategico in ambito turistico-alberghiero ha diretto importanti strutture ricettive in tutta Italia. Ha anche fatto parte del Comitato Organizzatore per i XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006. È co-fondatore del portale cercaweekend.it

Luca Fiocca – Filosofo del paesaggio, cerca i sentieri in cui autenticità e modernità si incontrano per raccontare nuove storie. Esperto di metodologie dell’apprendimento, progetta percorsi didattici innovativi in cui la teoria è al servizio della pratica, formatore aziendale per lo sviluppo cognitivo del pensiero logico-strategico. Collabora attivamente con il portale cercaweekend.it

Luca e Stefano sono co-autori del volume cult: “L’albergo dei sensi”

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