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Leonardo Da Vinci in Valtellina

Il passaggio di Leonardo Da Vinci tra Valchiavenna e Bormio



Il 2019 ricorda il cinquecentesimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci. Lo sapevate che il grande genio è stato anche in Valtellina? Nel Codice Atlantico, la sua più ampia raccolta di scritti e disegni, vi sono alcune annotazioni sulla Valtellina che testimoniano il suo passaggio nei nostri territori.

Leonardo in Valtellina, in Valchiavenna e sul lago di Como

“Fa vini potenti e assai, … e ‘l vino vale el più uno soldo il boccale e la libbra della vitella un soldo e ‘l sale 10 dinari, e ‘l simile il burro, ed è la loro libbra 30 once, e l’ova un soldo la soldata”. È così che Leonardo da Vinci descrive con familiarità la Valtellina nel suo Codice Atlantico riportando quindi alcune delle caratteristiche principali del nostro territorio: i vini e il bestiame con i relativi prodotti.

Leonardo in Valchiavenna

Tra il 1490 e il 1500 Leonardo, al servizio di Ludovico il Moro presso il Ducato di Milano, si recò in Valchiavenna con l’obiettivo di studiare il comportamento del fiume Mera che sfociava allora nell’Adda.

"Su per lago di Como di ver Lamagnia (Alemagna, cioè Germania) è valle di Ciavenna dove la Mera fiume mette in esso lago. Qui si truova montagni sterili e altissime chon grandi scogli” e ancora “In queste montagnie li uccielli d’acqua dette maragoni. Qui nasscie abeti, larici eppini, daini, stambuche, chamoze e teribili orsi. Non ci si pò montare se none a 4 piedi. Vannoci i villani a tempi delle nevi chon grande ingiegni per fare trabochare gli orsi giù per esse ripe. Queste montagni strette metano i(n) mezo il fiume. Sono a destra e assinistra per isspatio di miglia 20 tutti a detto modo”.

Seguendo il corso del fiume Mera passò per la Val Bregaglia e per la piana di Chiavenna, esaltando per iscritto le loro ricchezze paesaggistiche. Proprio sul versante della Val Bregaglia italiana lo stupore del genio leonardesco si fece sentire alla visione del celebre doppio salto delle Cascate dell’Acqua Fraggia:
Su per detto fiume si truova chadute di acqua di 400 braccia le quale fanno belvedere, ecci bon vivere a 4 soldi per ischotto. Per esso fiume si chonduce assai legniame".

Non manca nel suo Codice una menzione ai crotti della Valchiavenna che con le parole “truovasi di miglio i(n) miglio bone osterie” elogiò. Possiamo pertanto affermare che Leonardo rimase colpito da due dei simboli della Valchiavenna: i caratteristici crotti dove degustare le prelibatezze locali (vino, salumi, formaggi ed altri prodotti di cui il territorio è ricco) e le splendide Cascate dell’Acquafraggia di Piuro.
  • Le cascate dell'Acquafraggia
  • I crotti di Chiavenna

Leonardo Da Vinci a Bormio

Secondo alcune fonti, Leonardo partecipò al regale corteo nuziale di Bianca Maria Sforza nell’anno 1493 tra Milano a Innsbruck (passando per il lago di Como, la Valtellina e lo Stelvio). È proprio in quest’occasione che Leonardo passò a Bormio. Nei suoi scritti Bormio (“Bormi”) viene citata ben due volte: “A Bormi sono i bagni”.
Leonardo visitò in particolare i Bagni Vecchi, accanto ai quali sorgeva già la medievale chiesetta di S. Martino, allora in via di ricostruzione e oggi considerata uno dei simboli della struttura termale.

“In testa della Valtolina è le montagne di Bormi, terribili e piene sempre di neve”: sono queste invece le parole con le quali il genio toscano descrive Bormio, riuscendo a racchiudere l’immabagine di Bormio in inverno, fredda, innevata e con imponenti montagne.
  • Bagni Vecchi di Bormio

La prossima volta che verrete in Valtellina, durante una sosta ai crotti della Valchiavenna, alle terme di Bormio, o mentre resterete stupiti dallo spettacolo delle cascate di Acquafraggia, ricordatevi che anche Leonardo da Vinci, uno dei più grandi geni della storia dell’umanità, è passato in questi luoghi 😊

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