Claudio Dei Cas
Le stanze del Trenino Rosso

La mia vita da host in Valtellina

“Le Stanze del Trenino Rosso”, design b&b a Tirano sulle sponde dell’Adda, un luogo dove sentirsi a casa e fare nuove amicizie



Sono Claudio, ho 58 anni e vivo a Tirano. Per anni ho gestito un negozio di articoli sportivi e da poco ho iniziato a dedicarmi a tempo pieno al mio bed and breakfast “Le Stanze del Trenino Rosso”, realizzando così quello che era il mio sogno nel cassetto.

Ripercorrendo la mia vita mi rendo conto che il mio sogno aveva radici lontane. Nato e cresciuto vicino a Bormio, quando ero bambino i turisti erano costituiti perlopiù da famiglie brianzole che affittavano gli appartamenti in paese e trascorrevano qui gran parte dell’estate. Per i locali non erano tempi facili e affittare casa era a tutti gli effetti un’integrazione di reddito per la famiglia ospitante. La villeggiatura era fatta di cose semplici: camminate, lunghe chiacchere con la gente del paese, pasti perlopiù cucinati in casa. Con alcuni di questi ospiti, che per rispetto chiamavamo i “sciori”, sono nate nel tempo delle vere e proprie amicizie che durano ancora oggi.
Vivo ormai da anni a Tirano, cittadina che ha visto crescere le presenze turistiche grazie al Trenino Rosso del Bernina, dichiarato nel 2008 patrimonio dell’Umanità. Nel 2011 ho fondato con mia moglie un’attività di servizi turistici nel cuore del centro storico ed abbiamo iniziato ad accompagnare gruppi di escursionisti sul Trenino Rosso del Bernina e in giro per la Valtellina. In breve l’attività è cresciuta e si è trasformata in agenzia viaggi.
Visto che la richiesta di posti letto legata al Trenino Rosso cresceva in continuazione, con mia moglie Stefania mi è sembrato naturale fare il passo successivo, aprire una foresteria tutta nostra proprio sopra l’agenzia viaggi.

La mia vita da host

Svolgo la mia nuova attività con grande passione. La mattina esco prima delle 7 in bicicletta per acquistare i croissant e la torta appena sfornati, poi continuo il mio giro di compere per acquistare il pane fresco, il latte, formaggi e gli affettati del territorio per la colazione degli ospiti. Nella nostra casa la colazione si fa tutti insieme intorno ad un grande tavolo di legno firmato Lago. Se c’è tempo mi piace tirare tardi conversando con gli ospiti del più e del meno davanti ad un caffè. Il fine settimana mi raggiunge anche Stefania a dare i suoi consigli di viaggio, noi la chiamiamo colazione con la guida.

Se mi chiedete se sono felice, la risposta è sì, moltissimo. Certo, non tutto è perfetto. La nostra è una piccola struttura con soli 10 posti letto. Abbiamo seguito i lavori come si fa con un figlio, curando i minimi dettagli: gli arredi di design, le stanze immacolate, i fiori freschi tutti i giorni. Ma non è certo il Grand Hotel. Nella nostra casa non c’è l’ascensore. Per arrivare da noi al secondo piano dello storico edificio dove siamo situati gli ospiti devono salire ogni volta 40 scalini e questo non la rende la nostra casa adatta per chi è diversamente abile. Non abbiamo la spa e neanche l’aria condizionata. La sera, d’estate, apriamo le finestre che danno sul fiume Adda e lasciamo che sia la brezza a km zero a rinfrescare e a cullare i sogni dei nostri ospiti. Le nostre camere hanno pavimenti di legno, travi a vista e il tetto d’ardesia ma in parte non sono insonorizzate e, per scelta, manca il frigo bar. Mi piace però pensare che gli ospiti vengano qui per riposare e che in camera usino un tono di voce pacato e tengano basso il volume della TV. Insomma, una casa moderna, ma con i valori della gente di montagna di un tempo. Qualcuno ha scritto sulla lavagna della sala colazione che da noi si arriva ospiti e si riparte amici. Sarà così? Vi invito a venire a scoprirlo di persona.

Post correlati