Alla scoperta delle fioriture agli Andossi

Un autentico balcone panoramico sulla Valle Spluga



Un'escursione adatta a tutti

Gli accessi per l'altopiano degli Andossi sono diversi e tutti agevoli.
Noi prendiamo quello che parte dal centro di Madesimo.
L’escursione è veramente adatta a tutti.
  • Andossi


Ci inoltriamo nel bosco di conifere seguendo la traccia che, con una breve serie di tornanti, ci conduce in capo ad una decina di minuti ad una radura.
Proseguiamo con un traverso a mezza costa in direzione sud, aggirando così le ultime frange di bosco. Un’ultima impennata, verso ovest, puntando prima ad una baita solitaria e quindi all’ormai visibile osteria della Baitella che sorge, in felicissima posizione, proprio al culmine dell’altopiano. Raggiunta la dorsale e lasciata così alle spalle la parte più impegnativa, a volte ancora innevata sino a primavera inoltrata, pieghiamo a nord lungo la direttrice naturale degli Andossi.

Una bellezza mozzafiato

E qui inizia il vero godimento, uno sguardo intorno e la bellezza è ovunque e toglie il fiato. L’idilliaca condizione di questo autentico balcone panoramico sulla valle Spluga, richiama alla mente gli stupendi versi di G. Bertacchi (“Il Perenne Domani”, 1929):

« ...Tutto candido intorno a te! Dai lenti ridossi ai balzi agli ultimi ciglioni, tutto un incanto sul creato alpino! Dimenticati i pascoli, i sentieri; una terra tornata al proprio inverno per rinnovare a te le sue stagioni, e rioffrirti intatto il tuo cammino ...»

Siamo circondati dalle vette più belle e famose della valle Spluga, ecco di fronte a noi a settentrione, oltre i declivi degli Andossi, il gruppo del Suretta e il pizzo Spadolazzo. Sul lato occidentale il pizzo Tambò, massima elevazione della valle, il pizzo Ferrè e tutte le altre vette della valle Spluga fino alle Camoscere. Quindi, a chiudere l’orizzonte meridionale, i monti dell’alto Lario con il lontano profilo del monte Legnone. Dalla parte opposta il monte Groppera con il famigerato “canalone”, il monte Mater e il pizzo Emet ad incorniciare la conca di Madesimo ben visibile sotto di noi.
Avvolti in questa magica atmosfera, ci incamminiamo in direzione dell'antica chiesetta dedicata a San Rocco. Immersi in un mondo da favola, come sospesi in un sogno che è realtà, tra neve e cielo azzurro, tra luci e magici riflessi, ecco concretizzarsi il vero motivo di questa escursione: ovunque, come per incanto, fitte fioriture di Crocus nivea tappezzano le porzioni di prato che per prime, coi tepori primaverili, si liberano dall'inverno. Il croco, o zafferano alpino, spesso erroneamente confuso con il bucaneve, sceglie proprio questo momento, tra Aprile e Maggio in funzione della stagione nivologica, per apparire in tutta la sua bellezza e principalmente in due colori: bianco e viola.
  • Crocus nivea

Così accade su tutto l'arco alpino ma qui ben si presta a fioriture molto fitte, grazie al particolare andamento ondulato del terreno e all'aiuto concimante dei bovini che vi pascolano in estate.
Non mancheranno poi altri fiorellini come ad esempio la Soldanella alpina, caratterizzata dall’inconfondibile apertura ad ombrello e dal colore vivace.
Proseguiamo, apparentemente senza una vera meta, vagando piacevolmente tra i dossi ammantati di delicati colori e raggiungiamo il rifugio “Mai Tardi”.
Poco oltre, un cartello ci indica a mezz’ora di cammino il lago degli Andossi che in questo periodo si libera dagli ultimi ghiacci. Si tratta di uno stupendo laghetto alpino, frequentata meta estiva, la cui superficie riflette il magnifico corollario delle circostanti vette.
Sotto di noi sulla sinistra sono già visibili e a portata di mano il rifugio Stuetta e la strada di Spluga.

Il rientro

Si segue a ritroso il percorso già effettuato, con la possibilità deviando all’altezza del rifugio “Mai tardi” e di scendere rapidamente a Madesimo.

Photo Credits: Enrico Minotti
  • Vista lago
  • Una giornata di sole e vista lago
  • Vista lago e i fiori primaverili

Post correlati