Letizia Dorinzi
Familygo

Valtellina formato famiglia, quella autentica

Week end a Santa Caterina Valfurva, nell’Alta Valtellina



Esiste un posto in cui i grandi possono tornare bambini e in cui i piccoli possono rimpossessarsi della loro libertà. Un posto in cui la bellezza della semplicità è tanto palpabile quanto la purezza dell’aria che si respira. Un posto in cui tornare alla genuinità e all’autenticità, al bello che eleva e che ci trasforma nella versione migliore di noi stessi. Un posto così l’abbiamo trovato. Un indirizzo prezioso da custodire. In Alta Valtellina.

Si dice che la felicità di un bambino si misura da quanto sono sporchi i suoi vestiti. Ho portato a casa una valigia con magliette e pantaloni macchiati di terra e scarponcini impregnati di fango. Direi che l’obiettivo felicità è stato raggiunto a pieni voti.

Per qualche giorno ci siamo ripresi quel senso di libertà che in pianura a volte viene soffocato. Dal traffico, dallo smog, dai ritmi frenetici, da quello stress da cui non riusciamo a sbarazzarci. Diciamo spesso di voler staccare la spina ma poi difficilmente lo facciamo sul serio. Non serve andare dall’altra parte del mondo, basta salire in quota. Con il corpo e con lo spirito.

Abbiamo raggiunto Santa Caterina Valfurva, nell’Alta Valtellina, dove abbiamo partecipato alla festa della Transumanza, l’evento che celebra il ritorno delle mucche al pascolo dopo il lungo inverno. Santa Caterina è uno dei pochi paesi alpini rimasti davvero autentici. Non ci tornavamo da anni e tutto ci è sembrato praticamente immutato. Ci siamo lasciati il borgo alle spalle e abbiamo inforcato la strada verso il passo Gavia, una serie di curve strette con gli occhi incollati al finestrino per ammirare il paesaggio. Che non ha nulla da invidiare al mondo di Heidi. E finalmente siamo arrivati a destinazione l'Agriturismo Malga Valle dell'Alpe O, per restare in tema Heidi, la baita del vecchio dell’Alpe. Non c’era un nonno barbuto ad accoglierci ma una giovane coppia che, tre anni fa, ha deciso di investire nella fatica di un sogno ambizioso. Vivere in malga per tre mesi all’anno. Una famiglia come noi, con due bambini, che vive la montagna in tutta la sua complessità e meraviglia.

Vita in quota

Ci siamo calati nella routine della vita in quota, così normale eppure così straordinaria. La piacevolissima frescura che diventa freddo di notte, anche in pieno luglio. La stufa da tenere accesa, il fuoco da curare. La mungitura che non aspetta. Ogni giorno puntuale alle cinque del mattino e alle cinque di sera. Se all’alba siamo rimasti piacevolmente sotto le coperte, un privilegio da turisti, al tramonto abbiamo vissuto l’esperienza come un rituale. Le mucche che si radunano e si mettono pazientemente in fila ad aspettare il loro turno. Le mammelle gonfie pronte a essere svuotate. Il latte spumeggiante che riempie i contenitori prima di diventare formaggio, yogurt, burro e gelato. Le uova da prendere nel pollaio, gli asini e i cavalli da sfamare con pezzi di pane secco.

La vita in malga

I bambini in tutto questo si sono trovati immediatamente a loro agio. Lo stupore che non ha bisogno di chissà quali sovrastrutture. Bastano un paio di stivali di gomma per entrare in stalla, un cane e un gatto da coccolare, la sensazione di essere davvero utili. Di compiere gesti da grandi, come mungere una mucca.
La vita in malga è anche ottima cucina. Piatti genuini, la polenta che non manca mai. Tutto è autoprodotto, dai formaggi ai salumi, dalla carne alle verdure, dalle tisane alle ottime marmellate. La crostata è semplicemente divina. Mi sono fatta dare la ricetta ma so già che senza il burro di montagna e la marmellata di mirtilli colti nei boschi della Valtellina non avrà lo stesso sapore.

Ho scoperto un piatto valtellinese che non conoscevo, i Taroz. Patate e fagiolini lessati e schiacciati con l’aggiunta di burro e formaggio fuso. E poi la bresaola che non manca mai, la polenta pasticciata, uno spezzatino da leccarsi i baffi. E per finire il gelato, un unico gusto –il fior di latte – preparato con il latte appena munto. I bambini hanno gradito, non solo loro a dir la verità. E per digerire non c’è problema. Una tisana di erba iva raccolta dai più piccoli. Per chi preferisce darsi all’alcool, un Braulio è sempre una scelta vincente.
La malga è un vero e proprio paradiso per le famiglie. Si può soggiornare nell’unico appartamento a disposizione dei turisti oppure semplicemente trascorrere una giornata indimenticabile se si è in vacanza a Santa Caterina, a Bormio o nei dintorni. Oltre ad accudire gli animali e ad assistere alla lavorazione del formaggio, si può passeggiare, ammirare le marmotte, divertirsi sul trampolino, nella sabbiera o sull’altalena.
Noi siamo partiti a malincuore. Con la certezza che qui ci torneremo.

Per maggiori informazioni:
  • Agriturismo Malga Valle dell'Alpe
  • Strada del Gavia
  • Tel. 0342 257 0023

Bassa Valtellina

Nella fretta di raggiungere l’Alta Valtellina e le località più famose, spesso ci si lascia la Bassa Valtellina alle spalle senza dedicarle la giusta attenzione. Invece se si viaggia in famiglia a volte le lunghe distanze possono essere un problema, soprattutto se ci si sposta per pochissimi giorni. Cambiare i propri orizzonti e scoprire località meno note può trasformarsi in una scelta vincente.

Ci siamo fermati a Dazio, un borgo che ha una storia curiosa. D’estate si popola di romani, discendenti degli abitanti di questo paese che un tempo apparteneva alla Svizzera. Da qui partivano tanti uomini che si univano alle guardie svizzere papali. Oggi Dazio è un piccolo paese che si trova sul versante retico della valle. Qui abbiamo scoperto un’oasi meravigliosa per le famiglie. Lagriturismo La Pedruscia. Oltre a mangiare divinamente, dettaglio non da poco soprattutto per i genitori, la struttura presenta un grande bosco recintato dove vivono daini e cervi. I titolari sono una coppia straordinaria e dalle mille risorse che ha investito e continua a investire molto nella proprietà e nella sua vocazione didattica. Abbiamo dato da mangiare agli animali e conosciuto specie tutelate come il maiale nero e le pecore di montagna. Se vi trovate da quelle parti in famiglia, vale la pena fermarsi per una giornata o, perché no, soggiornare per periodi più lunghi. Dettaglio non indifferente per i bambini: la piscina per rinfrescarsi dalla calura estiva.

Che si preferisca quella Alta o quella Bassa, la Valtellina si conferma come una scelta vincente se si viaggia in famiglia. Per vivere esperienze uniche nella natura, stare a contatto con gli animali, godere dell’aria pura. E mangiare divinamente. Questo magari interessa più ai genitori, i bambini si alzano da tavola in men che non si dica per andare a giocare e a esplorare. Pazienza, vorrà dire che ci toccherà finire anche il loro piatto. Ce ne faremo una ragione.

Per maggiori informazioni:
  • Agriturismo LA PEDRUSCIA
  • Località Pedruscin
  • 23010 DAZIO (SO)
  • Te.l 0334 / 1110246

Post correlati