Leo & Vero
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In sella in Valchiavenna sboccia l'estate

Itinerario in MTB alla scoperta della ciclabile da Motta a Montespluga



Due occhi furbi ci scrutano dal sottobosco. Il naso vibra come se avvertisse un formicolio, si muove quasi impercettibilmente accarezzato dalla fresca brezza serale, in arrivo dalle vette circostanti. Il manto fulvo si mostra in tutta la sua brillantezza mentre la volpe corre verso la roccia più vicina per celarsi alla nostra vista.
Con il cuore in gola per questo incontro inatteso riprendiamo veloci la discesa lungo i tracciati del bike park: Madesimo non è lontana e noi, affamati come lupi, stiamo già sognando un piatto fumante di pizzoccheri bianchi della Valchiavenna.

La giornata appena trascorsa ci ha trasportato tra i picchi rocciosi dell’alta vallata dove ci è quasi sembrato di tornare indietro nel tempo, alla primavera padana di due mesi fa quando a valle i campi ancora incolti erano ricoperti di svariate tinte intense. Oggi la montagna ha indossato il suo vestito più bello per mostrarci quante specie floreali rivestano i suoi prati sconfinati all’inizio dell’estate: ranuncoli, gigli, margherite, genzianelle e campanelle, un tripudio di tonalità sgargianti che rapiscono la vista e il cuore.

Tra le sfumature di un alpeggio attraversato in mountain bike, mi sono fermata a pensare ad una canzone di De André che recita: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori”… un ciclo che sulle Alpi si ripete quotidianamente nella stagione più calda: le tenere infiorescenze, danzatrici provette nel vento, rappresentano il nutrimento più ghiotto per le mandrie di vacche che a centinaia vengono portate al pascolo in altura. Gli animali mangiano ed espletano i loro bisogni, concimando quei prati che rifioriranno vigorosi la primavera successiva chiudendo il cerchio.

Il latte delle mucche viene usato per produrre formaggi, burro, panna e yogurt, leccornie che poi gustiamo con estremo piacere... ma torniamo a noi.
Fioritura in alta quota. Ph. credit Lifeintravel Bike Park Madesimo ph. credit Lifeintravel

Sulle strade forestali e i sentieri sopra Madesimo hanno preso il via le mie considerazioni sul mondo della montagna, un mondo che mi ha sempre affascinato ed attratto come una calamita.
Quassù, al cospetto del pizzo Tambò e del massiccio del Quadro, tra i profumi di erba e sottobosco, la mountain bike si è trasformata nella rispettosa compagna di ascesa (e discesa) per scoprire il territorio. Faticando su tratti sassosi e ripide salite, ma anche divertendoci su pianori erbosi, laghi azzurri e apparizioni di preistorici tritoni, insieme abbiamo raggiunto prima la Madonna d’Europa di Motta a 2000 m di quota e poi la ciclopedonale degli Andossi, una strada panoramica sterrata che corre sull’altopiano che divide la vallata.
Madonna d'Europa ph. credit LifeinTravel Lago Andossi

Per capire (e poi conoscere) al meglio le situazioni bisogna sempre cambiare punto di vista e un giro in mountain bike ti offre facilmente questa possibilità ad ogni pedalata. Il pizzo Tambò e il pizzo Quadro vegliano ancora silenziosi su di noi ma il loro aspetto è diverso da prima, più severo forse, di certo più altero. Ogni tanto, tra una lieve ascesa e una breve pausa per riprendere fiato, mi volto per ammirarli e la loro imponente sagome trasmette un senso di profonda sicurezza. Guadagniamo quota e la fatica si fa sentire anche se il lago Spluga, adagiato a fianco della località Montespluga, è ormai vicino.
  • Lago Spluga

Alta Valchiavenna

L’Alta Valchiavenna è, da tempi recenti, meta di conquista da parte di motociclisti e automobilisti ma se andiamo indietro nei secoli scopriamo che questi territori, per certi versi remoti, venivano già attraversati a piedi lungo un cammino conosciuto con il nome di Via Spluga che collegava (e collega ancora oggi) due mondi culturali completamente diversi, quello dei Grigioni e quello della Valchiavenna, unendo Thusis alla città di Chiavenna. Al lago Spluga incrociamo questo antico cammino immaginando, per un attimo, quante persone nel corso degli anni siano transitate da qui… davvero tantissime!
  • Gola Cardinello
  • Valchiavenna ph credit LifeinTravel

1908 m, Montespluga: in estate il villaggio alpino è animato dal continuo passaggio turistico e dalla sosta di chi, come noi, vuole riposarsi e rigenerarsi, dopo la fatica di un giro fuoristrada. La birra ghiacciata solletica la gola secca sedando la sete ma la mente è distratta e non pesa questo gesto naturale: la testa sollecitata dalla vista spazia in mondi poco conosciuti risalendo un selvaggio vallone roccioso con la speranza di scorgere un movimento, anche lieve; poi si muove, torna sulla volta azzurra, immobile, alla disperata ricerca di un cenno di vita a queste quote. La zona è areale di molte specie alpine come lo stambecco e il raro gipeto, l’avvoltoio degli agnelli ingiustamente massacrato per decenni e finalmente reintrodotto anche sulle Alpi, ma riuscire a vederli in pieno giorno è difficile.

Per avere più possibilità di scorgerli bisognerebbe attendere le ultime luci del giorno quando queste montagne si ripopolano di vita, una vita fatta di movimenti sfuggenti, richiami acuti e cacce solitarie; una vita alla quale partecipa anche l’astuta volpe che lascia la sua tana per cercare cibo e regalare a pochi fortunati un incontro indimenticabile...
Montespluga Marmotta - Montespluga

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