Roberto Giovannoni
Rifugio Acquarela

Dove mi porti? Eliski sulle cime di Madesimo

L’emozione di un risveglio in alta quota per lasciarsi poi scivolare sulla neve intonsa guidati dai consigli di maestri e guide




Se chiudi gli occhi sei ancora sotto il piumone. E quasi ti sembra di sentire ancora il profumo del caffè e il gusto della fetta di torta alle mele mangiata a colazione in Acquarela.
Ma se ti guardi intorno vedi solo montagne e cielo azzurro.
Certo, la temperatura non è quella che ci sarebbe se fossi ancora a letto ma il dubbio ti viene spontaneo: che tu stia ancora sognando?
Da lontano senti il rumore dell’elicottero che se ne va. Vi ha scaricati poco fa ed è volato via. Come se niente fosse. Come se per te e i tuoi amici fosse normale trovarsi in cima a una montagna in pieno inverno alle 9 di mattina. Il silenzio è amplificato dalla neve, ovattato.
Davanti al gruppo ci sono guida e maestro. Sono loro che vi hanno portato fino a li.
- Dove ci portate?
- Fidatevi, sarà una bella sciata.
A dir la verità non sai ancora dove sei. Se qualcuno ti dicesse di tornare al punto di partenza probabilmente andresti dalla parte opposta. Hai passato il volo in elicottero con il naso incollato al finestrino. Tutto troppo bello, troppo alto, troppo bianco per prestare attenzione a dove fossi diretto.
Non importa, c’è chi ti guiderà lungo quel candido pendio. C’è chi ti dirà dove passare, dove trovare la neve migliore e persino dove fermarti per non incappare in qualche pericolo.
La neve è luccicante sotto i tuoi sci, non vedi l’ora di partire. Aspetti il tuo turno. Prima parte il tuo amico. Curve larghe e veloci. Strillo di adrenalina, risate tra gli altri rimasti in cima. Poi è il turno della vostra amica. Elegantemente solleva cristalli di neve tra i raggi di sole. Pura gioia.
Bene, ora tocca a te. Respiri profondamente mentre guida e maestri, le cui indicazioni sono fondamentali per un’uscita in piena sicurezza, ti indicano una via completamente intonsa.
- Vai pure.
E tu fidati, che sarà una bella sciata.

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