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Il costume tradizionale di Bormio

Storia e curiosità del costume tipico bormino indossato in speciali occasioni, come ad esempio durante i Pasquali



Per chi avesse già visitato Bormio, probabilmente gli sarà capitato di vedere gli abitanti di Bormio (i bormini) sfilare nella suggestiva Piazza del Kuerc o lungo le vie del centro storico con un costume tipico, tramandato dai propri avi, e utilizzato in occasione di particolari manifestazioni come simbolo di tradizione e riconoscimento.

Quando e come nasce il costume di Bormio

Il costume di Bormio che ammiriamo oggi nasce nel 1930, nella sola versione maschile, in concomitanza di una rappresentazione folcloristica a Roma. Il costume mantenne diverse caratteristiche dell'abito comune di allora: il mantello nero, gli sc'trivaj (stivali) di lana battuta bianca, la fascia rossa in vita, la camicia di lino bianca, il fazzoletto al collo e il gilet rosso con bottoni orati.

Per l'abito femminile, non richiesto in quella occasione perchè il cast doveva essere rigorosamente maschile, intorno all'anno 1932 avvalendosi (secondo testimonianze orali ancora esistenti) di tre sarte operanti nel bormiese, fu ideato un costume femminile che prese spunto dall'abito contadino di Bormio e dal confornto di questo con quello tradizionale abruzzese: con camicia bianca a maniche lunghe e allacciatura a girocollo fermata da pompon rossi; abito nero a metà polpaccio con tre balze rosse a scalare, arricciato in vita e con corpetto in velluto nero; grembiule bianco, in seguito sostituito da quello fiorato; calze a righe orizzontali rosse e nere; scarpe basse nere; foulard in testa nero a fiori; scialle nero o marrone a fiori.

Il costume tradizionale di Bormio

Nell'anno 2008, dopo varie ricerche da fonti scritte, orali e fotografiche, l'Associazione "I Reparti di Bormio" propone (migliorando la qualità), di ritornare a quello originale (1932), avvalendosi del modello in esposizione presso il Museo Civico di Bormio.

Il costume maschile di Bormio

  • Camicia bianca (lino);
  • gambali color panna (lana battuta) con lunghezza sopra il ginocchio fermati da cordoncini rossi (cotone o lana) sui polpacci e sui piedi;
  • fascia rossa (mussola di lana) allacciati in vita a sinistra;
  • foulard rosso (mussola di lana) al collo fermato da un anello;
  • cappello nero (panno) con fascetta rossa;
  • scarpe in pelle nera;
  • mantello nero (panno) se arrotolato fermato con cordoncini rossi (cotone o lana) e portato sulla spalla sinistra che scende verso destra

Il costume femminile di Bormio

  • Camicia bianca (lino) a manica lunga con ricami sul davanti e allacciata al collo con pompon rossi (lana);
  • abito nero (lana o cotone) lunghezza metà polpaccio con tre balze rosse a scalare, arricciato in vita, con corpetto in velluto, lana o cotone allacciato sul davanti con cordoncino rosso;
  • grembiule fiorato;
  • calze a righe orizzontali rosse e nere;
  • scarpe basse nere o zoccoli neri;
  • foulard rosso o nero con fiori (lana) in testa allacciato alla contadina;
  • scialle nero con fiori (lana) sulle spalle

I Pasquali di Bormio: l'occasione per ammirare la sfilata in costume tradizionale

Ogni anno, a Pasqua, a Bormio si celebra la sentitissima tradizione dei Pasquali durante la quale tutta la popolazione bormina sfila lungo le vie del centro.

Ma cosa sono i Pasquali? Si tratta di portantine allegoriche a significato religioso che vengono trasportate in sfilata per le vie del centro storico di Bormio. I carri sono composti da portantine in legno sulle quali vengono posizionate le opere artigianali, veri e propri capolavori che richiedono mesi e mesi di lavorazione. I Pasquali vengono portati a spalla dai pasqualisti, generalmente i giovani del paese che vengono accompagnati anche da donne, anziani e bambini, tutti rigorosamente abbigliati con i costumi della tradizione.

Qui il programma dei Pasquali


foto in copertina: © Enrico Pozzi

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